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Bacca Cinque Sapori – Schisandra Chinensis

I VIVAI PRANDINI continuano la ricerca in tutto il mondo di nuove specie di piante con proprietà salutistiche, oltre che estetiche, da poter coltivare senza difficoltà nei nostri giardini. Questa volta originaria dall’estrema Russia sud-orientale e dal nord-est della Cina, presentiamo la Schisandra (o Schizandra) chinensis. Conosciuta e usata come pianta medicinale, nei paesi di origine da millenni, la Schisandra chinensis è una liana con fusto legnoso dal portamento molto contenuto, non invadente, ma se lasciata vegetare liberamente, può raggiungere anche dieci metri di altezza. Ha fitte foglie decidue, appuntite, medio-piccole leggermente carnose di un bel colore verde chiaro lucente con marcate nervature che accentuano la bellezza dell’insieme ed un caratteristico picciolo che, quando sono giovani è di color rosso, mentre in autunno, prima della caduta, assumono una piacevole colorazione giallo-arancio. I rami giovani sono erbacei dal colore uguale alle foglie, mentre col tempo si trasformano in semi-legnosi di color bruno e raggiungono al massimo un diametro di poco superiore al centimetro. La Schisandra chinensis (bacca cinque sapori) è paragonabile nel periodo estivo al nostro Rhyncospermum jasminoides, comunemente conosciuto come falso gelsomino e anch’essa ha bisogno di un tutore o qualcosa su cui arrampicarsi in quanto è sprovvista di cirri, o vitigni. Questi sono delle foglie che hanno modificato la loro struttura in filamenti simili al cavatappi che permettono alla pianta di aggrapparsi ad un sostegno (numerosi, tra gli altri, nella vite, passiflora e nel glicine). Particolare è la classificazione botanica: fa parte della famiglia delle Schisandraceae, ma risalendo la classificazione, scopriamo che appartiene alla classe delle Magnoliopsida, la stessa nella quale troviamo le monumentali Magnolie frequenti nei nostri giardini. Pianta rampicante molto rustica, sopporta, senza subire, temperature sotto di dieci gradi, gradisce un’esposizione leggermente riparata dal sole diretto delle ore più calde della giornata, oppure in mezz’ombra; all’ombra tende ad avere la vegetazione più rada e più allungata con meno fiori e, di conseguenza, meno frutti. Questa è una caratteristica comune alla quasi totalità delle piante. Nel 1998 la Russia celebrò la Schisandra chinensis con l’emissione di un francobollo.

TERRENO

Anche in terreni poco fertili, poveri, sassosi la Schisandra chinensis riesce a vegetare senza problemi. E’ importante che trattengano l’umidità, ma che siano anche ben drenanti, assolutamente non deve ristagnare l’acqua e, se sono coltivate in vaso, accertarsi che vi siano numerosi fori di scolo e usare un terriccio molto drenante. Preferiscono che il terreno sia tendenzialmente acido, con ph inferiore a 7, ma reggono molto bene sbalzi sia acidi che calcarei. Quando si piantuma una Schisandra chinensis si deve prestare molta attenzione affinché l’acqua piovana non percoli alla base e non vi sia vicino lo stillicidio continuo di tubazioni o gomme per innaffiare. Un accorgimento pratico molto valido è quello di fare una leggera montagnetta tutt’attorno alla base della pianta. In terreni molto ricchi e fertili, la Schisandra chinensis tende a vegetare moltissimo producendo lunghe liane con internodi distanti tra loro, questo, oltre a rendere l’aspetto della pianta “filato” causa una minore e più rada produzione di fiori e frutti a discapito dell’estetica e del raccolto.

FIORI E FRUTTI

Bianco-cerosi, piccoli, con piccioli molto lunghi e non molto appariscenti, ma profumati, sono i fiori che a tarda primavera appaiono numerosi. Sono fiori dioici, significa che gli stami, organi riproduttivi maschili, e i pistilli, organi di riproduzione femminili, non sono sulla stessa pianta. Affinché la pianta femminile di Schisandra chinensis fruttifichi deve avere vicino una pianta maschile. Inoltre i fiori non vengono impollinati dagli insetti, (impollinazione entomofila), ma solo dal vento, (impollinazione anemofila) in quanto contengono polline, ma non nettare per cui la sua mancanza e la modesta appariscenza non inducono gli insetti a posarsi. Dai fiori impollinati in estate compariranno piccoli grappoli, simili a quelli del ribes (vedi), con minuscole bacche sferiche verdi che velocemente raggiungeranno la grandezza di un piccolo acino d’uva. Col passare dei caldi giorni dell’estate, le bacche si trasformano da verdi in rosa chiaro quindi, versa la fine della stagione, in un bel rosso lucente conferendo al cespuglio un magnifico aspetto. Se non colte, le bacche resteranno sulla pianta per lungo tempo, sino all’arrivo del freddo, anche dopo la caduta delle foglie rendendo il cespuglio ancora più caratteristico.

UTILIZZO E CONTENUTI SALUTISTICI

Comunemente conosciuta nei paesi di origine col nome di Bacca dei cinque sapori, le bacche della Schisandra chinensis richiamano mangiandole un insieme di dolce, salato piccante, amaro ed acido. Viene usata in tanti modi: si produce un vino dolce nelle zone di origine russe, come spezia nei condimenti di carne, in particolare selvaggina e pesce. Usata inoltre anche in pasticceria, per sciroppi, bibite analcoliche e marmellate. Tutte le parti della piante se vengono sfregate emanano un piacevole profumo di limone. E’ la pianta con i più significativi effetti adattogeni tra quelle conosciute, che significa che i principi attivi contenuti nella Schisandra chinensis hanno un potente effetto sulla stimolazione psico-fisica dell’uomo e vanno a curare il male là dove ha colpito. Gli alti effetti adattogeni della Schisandra chinensis possono quindi alleviare e stimolare moltissime disfunzioni: come ricostituente in caso di esaurimento fisico e mentale, con proprietà superiori al più famoso ginseng (Panax ssp), come antiossidante contro i radicali liberi (vedi Goji), migliora l’attività epatica curando eventuali patologie in essere e preservando il fegato da possibili infezioni, è antidepressivo. Le foglie e la corteccia essiccate sono utilizzate per la preparazione di un tè ricostituente al sapore di limone con proprietà anti scorbuto, cura e preserva l’apparato visivo potenziando notevolmente la visione notturna e l’affaticamento oculare, stimola l’attività sessuale maschile e femminile. La Schisandra chinensis contiene lignami che sono fitormoni necessari per le donne durante il periodo di avvicinamento e successivo alla menopausa, ristabilendo l’equilibrio psico-fisico ed attenuando, se non eliminando, tutti i disturbi ad essa collegati. Ricercatori russi, alla fine del secolo scorso, hanno condotto degli studi approfonditi sull’interazione delle sostanze contenute nella Schisandra chinensis con le prestazioni degli atleti: hanno dimostrato che mangiando i frutti e bevendo gli estratti miglioravano le prestazioni, veniva stimolato il sistema cardiovascolare e la respirazione ritardando, nel contempo, la sensazione di stanchezza fisica. Durante questi studi hanno rilevato anche un’elevata attività capillarotrope. Dalla pianta di Schisandra chinensis si estrae un olio essenziale molto apprezzato in profumeria e cosmetica. Nell’assunzione dei derivati della Schisandra chinensis si deve prestare attenzione anche alle controindicazioni. Per prima un’eventuale intolleranza soggettiva ai principi contenuti che possono portare a delle reazioni allergiche, essendo uno stimolatore del sistema nervoso è sconsigliato a coloro che soffrono di ipertensione (pressione alta) o che hanno seri problemi cardiaci o renali, a chi generalmente soffre di insonnia ed è assolutamente da evitare alla donne in stato interessante. Tra i lignami presenti vi sono la schizandrina B e la gomisina A, in particolare, che agiscono da inibitori della glicoproteina. Questa è una proteina usata dalla cellula per eliminare, o ridurre il più possibile, l’assorbimento delle tossine endogene od esogene per cui riveste un’elevata importanza nell’economia del corpo umano e potrebbe interagire pesantemente con l’assunzione di altri farmaci. Si ricorda che queste schede sono a puro titolo informativo e che i Vivai Prandini, comunque certi dell’attendibilità di quanto riportato, non accettano alcuna responsabilità riguardo possibili errori, dimenticanze o cattive interpretazioni. E’ sempre consigliabile consultare un medico specialista prima di iniziare qualsiasi trattamento fitofarmacologico.

POTATURA E CURE COLTURALI

La Schisandra chinensis è una pianta sarmentosa e dalla vegetazione compatta, ma molto disordinata. Ricordiamo che per pianta sarmentosa si intende quella con fusto o rami lunghi e flessibili, ricadenti verso terra o rampicanti provvisti o meno di cirri e stoloni. Di conseguenza la potatura principale da eseguire nel periodo invernale a pianta spoglia, quando la pianta è diventata adulta, consiste nell’eliminazione, o nel diradamento, dei lunghi tralci che possono partire sia dalla base che dai vari rami. Qualora questi tralci avessero un portamento invadente e disordinato anche nel corso della vegetazione estiva, è sempre possibile la loro eliminazione. Oltre a questo, la potatura è principalmente rivolta all’aspetto estetico e allo spazio a disposizione. Per contenerla e sufficiente accorciare tutti i rametti e diradandola quando comincia a diventare troppo fitta, oltre all’ovvia eliminazione delle parti morte. Pianta molto rustica, ma anche molto intollerante al ristagno idrico: come già detto, non va piantumata in posizioni affossate che indurrebbero al convogliamento dell’acqua piovana o dell’irrigazione, ma in posizione completamente opposta cioè su terreno rialzato. Se nel periodo estivo le foglie tendono a diventare verde pallido, è molto probabile che sia sintomo di esposizione solare troppo forte: è opportuno cambiarle posto o cercare di ripararla nelle ore più calde. Le irrigazioni sono modeste e perlopiù di soccorso nei periodo più siccitosi e caldi dell’estate. I principi attivi di cui la Schisandra chinensis dispone, la difendono dagli attacchi parassitari. Non si annoverano insetti che attaccano la pianta se non in forma molto rara ed occasionale; lo stesso per gli attacchi fungini.

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