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Banana di Montagna – Asimina Triloba

Bellissima pianta che appartiene a una famiglia, le Annonaceae, che annoverano quasi esclusivamente piante tropicali e comprende ben più di cento generi, tra cui quello atipico dell’Asimina, composto di due specie fruttifere che prosperano solo in climi freddi. Una, l’Asimina Parviflora, è di scarso interesse organolettico, mentre l’altra, l’Asimina Triloba produce tanti e squisiti frutti.
Originaria della parte orientale degli Stati Uniti d’America, dove cresce spontanea dalla Florida settentrionale fino alle Regioni canadesi, conosciuta, e molto apprezzata dai locali, col nome di paw-paw, è un albero di piccole dimensioni, caducifoglia con portamento piramidale che può raggiungere l’altezza di un grande pesco, ha grandi foglie lanceolate pendenti di un bel colore verde intenso che in autunno assumono una splendida colorazione giallo vivo che mette in evidenza la pianta anche da molto lontano.
Pianta resistentissima ai lunghi e forti freddi, sopporta anche -30°C, che sono necessari per la formazione delle gemme da fiore, non sopporta invece, al contrario delle piante degli altri generi delle Annonaceae, i caldi molto forti e umidi, che impedirebbero l’allegagione dei frutti; ha l’apparato radicale fittonante, composto di poche e grosse radici: questo comporta un difficile attecchimento a seguito di un eventuale trapianto.

TERRENO

La Banana di Montagna è molto rustica e poco esigente anche per quanto riguarda il terreno dove è piantata. Di facile adattabilità, sebbene preferisca i terreni tendenzialmente acidi, come già accennato, anche in terreni subalcalini o addirittura alcalini, riesce comunque a vegetare rigogliosa.  Fondamentale che siano terreni profondi, ricordiamo che è fittonante, e freschi, ma molto importante, non abbiano ristagni idrici.

FIORI E FRUTTI

Il genere delle Asimine e la specie dell’Asimina Triloba hanno per lo più fiori non autoimpollinanti: per fruttificare il fiore deve ricevere il polline da una pianta della stessa specie. I vivai Prandini, oltre alla varietà da seme, hanno in coltivazione solo varietà autoimpollinanti, cioè una sola pianta riesce autonomamente all’allegagione dei frutti.
Alla fine dell’inverno, prima della vegetazione delle foglie, compaiono numerosissimi fiori,  color marrone simili ad alcune varietà di hamamelis, che sbocciano in modo graduale nell’arco di un mese e sono caratterizzati da  uno sgradevole odore putrescente,  impercettibile all’uomo, ma non alle api che non solo non sono attratte, ma addirittura li evitano.
I fiori sono impollinati anche per via anemofila (per opera del vento) e, soprattutto proprio per il particolare odore che emanano, da fastidiosi ditteri, tra cui il poco simpatico moscone. Anche se poco elegante e tutt’altro che piacevole, per un’ottima impollinazione si consiglia di porre sotto la pianta nel periodo della fioritura, pezzi di carne o pesce che, decomponendosi, emanerebbero il caratteristico odore che attirerebbe molti mosconi i quali verrebbero attratti anche dall’odore emesso dai fiori e vi si poserebbero sopra impollinandoli.
I fiori delle Asimine hanno ovari multipli quindi dopo il fiore compariranno il più delle volte diversi frutticini (anche 7/8) disposti su un unico piano attaccati allo stesso picciolo. Col passare dei giorni però molti cadranno e solo 2/4 per fiore o semplicemente uno solo riuscirà ad arrivare a maturazione. Nei primi anni di vita, l’asimina Triloba, pur fiorendo e producendo i piccoli frutti, soltanto pochissimi riusciranno ad arrivare alla maturazione; per un raccolto discreto si dovranno aspettare alcuni anni.
A fine estate, settembre/ottobre secondo la varietà e della zona di coltivazione, nascosti dalle belle foglie, si trovano grossi frutti di forma cilindrica con buccia molto sottile, color verde chiaro, che con il progredire della maturazione, si maculano al pari della vera banana, fino a cadere a maturazione avvenuta; avendo avuto la fioritura scalare, anche la maturazione dei frutti sarà graduale e si protrarrà per circa un mese. Le massime qualità organolettiche si raggiungono al momento della caduta del frutto dalla pianta.
Del peso anche di diversi etti, il frutto è composto da una polpa cremosa da bianca a giallognola, secondo la maturazione, in cui sono disposti longitudinalmente in modo ordinato grossi semi scuri, consistenti, della grandezza di un fagiolo, che non disturbano perché si separano facilmente dalla polpa. Il gusto della Banana di Montagna è difficilmente descrivibile perché non rientra nei sapori cui siamo abituati normalmente. La polpa cremosa, aromatica e profumata richiama molti gusti che vanno dalla vera banana, all’ananas, alla crema, alla vaniglia e variano con il variare del grado di maturazione, fino a richiamare un fondo di gusto di caffè al massimo della maturazione.
Non sono frutti climaterici (vedi Feijoa Sellowiana) e si possono conservare al freddo pochi giorni, inoltre, una volta raccolti e immagazzinati, in notevole misura, producono un’elevata quantità di etilene e di anidride carbonica tali da renderne difficile lo stoccaggio. Congelandolo, il frutto dell’Asimina Triloba, non perde le sue caratteristiche organolettiche, però perde la sua consistenza diventando poco presentabile.

Varietà di Banana di Montagna coltivate dai vivai Prandini

  • Asimina triloba da seme: raramente autoimpollinante, possibilità che i frutti non siano aromatici, usato come portainnesto.
  • Sunflower: d’innesto, autoimpollinante, produzione costante, frutti medio/grossi, ottimi.
  • Prima 1216: d’innesto, autoimpollinante, produce dai primi anni, frutti grossi, squisiti.
UTILIZZO E CONTENUTI SALUTISTICI

Nel nostro Paese il frutto è ancora poco conosciuto e, considerando le difficoltà di commercializzazione, conosciuto sui banchi dei fruttivendoli solo occasionalmente, per cui l’utilizzo è indirizzato al consumo diretto da parte di coloro che posseggono una pianta. Ben diverso nei Paesi di origine dove oltre al consumo fresco, il frutto è largamente utilizzato nella guarnitura di torte al pari delle nostre crostate, nella preparazione di gelati e marmellate e in sostituzione della vera banana.
Frutto ad alto potere nutritivo e molto energetico, 100 grammi forniscono ottanta calorie, come la vera banana, e al pari di questa, è difficile da digerire: assumerne quantità rilevanti potrebbe creare problemi digestivi. Per l’elevata quantità contenuta di magnesio, in particolare, e potassio, è un ottimo integratore salinico; importante la presenza, tra gli altri, anche di ferro calcio e fosforo, elevato anche il contenuto di vitamina A. Importante per quantità e qualità la presenza degli aminoacidi essenziali, che sono quelle sostanze indispensabili che il corpo umano non è in grado di produrre a sufficienza e devono quindi essere integrati necessariamente con l’alimentazione. Noti sportivi che hanno avuto modo di assumere giornalmente una giusta quantità di Banana di Montagna, hanno rilevato un notevole miglioramento delle prestazioni e un maggior benessere fisico.

POTATURA E CURE COLTURALI

Pianta semplicissima: non occorre farle nulla. Non richiede potature, solo quelle di contenimento in inverno se necessarie; purché non piantata in terreni molto infelici, anche le innaffiature sono necessarie solo quelle, ovvie, fino all’affrancamento o in caso di estrema siccità e anche le concimazioni sono gradite al momento dell’impianto. Pianta biologica per eccellenza: a oggi non si conoscono attacchi fungini e parassitari a carico dell’Asimina Triloba.

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