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Corbezzolo – Arbutus unedo

Originario del bacino del Mediterraneo e della costa atlantica spingendosi fino alle rive meridionali dell’Irlanda, appartenente alla famiglia delle ericacee, come le nostre comuni eriche, il Corbezzolo si presenta come un grande arbusto o piccolo albero che, non di rado, può raggiungere dieci metri di altezza. Pianta simbolo della Sardegna, questo rustico sempreverde lo troviamo lungo le pendici assolate e aride delle nostre coste, dove riesce a riprodursi con notevole facilità e a imporsi sulle altre specie. Pur gradendo climi caldi, riesce a crescere e svilupparsi anche con temperature relativamente basse; non a caso lo troviamo spontaneo a latitudini piuttosto alte come quelle dell’Irlanda, ma anche nella Pianura Padana con il suo clima continentale con inverni molto freddi e umidi ed estati torride riesce a prosperare e a fruttificare. Mal gradisce, invece, i venti freddi e umidi e le quote superiori a 500/800 metri. Il Corbezzolo ben si presta per essere collocato nei nostri giardini con belle foglie lanceolate verde scuro, leggermente seghettate; contemporaneamente con lo sbocciare dei fiori, troviamo i frutti in fase di maturazione e, in autunno, anche quelli maturi e intravediamo il tronco, il più delle volte multiplo, con la corteccia sottile e graziosamente squamata a completare un insieme molto piacevole.

TERRENO

Essendo un’ericacea, gradisce i terreni acidi, ma tollera anche quelli con ph abbastanza elevato. Sono da evitare, però, i terreni molto umidi e con facili ristagni di acqua. In terreni argillosi e compatti bagnati da frequenti piogge, tipici quelli della Pianura Padana, è opportuno piantare il corbezzolo in posti riparati come contro un muro o sotto un cornicione.

FIORI E FRUTTI

Dalla fioritura alla raccolta del frutto maturo, quello del Corbezzolo è un percorso molto particolare. Da ottobre a dicembre compaiono agli apici dei rami piccoli grappoli (racemi) di fiori bianchi, autoimpollinanti, tondeggianti con i petali uniti tra loro, caratteristica di tutti i fiori delle ericacee. Da questi fiori, in primavera inoltrata, comparirà il piccolo frutto tondeggiante, verde, ricoperto di minuti tubercoli che rimarranno anche quando nel tardo autunno, in concomitanza della nuova fioritura, raggiungeranno con la piena maturazione la splendida colorazione rosso vivo. E’ frequente trovare contemporaneamente nella stessa pianta fiori bianchi, frutti acerbi verdi, frutti in fase di maturazione arancione e quelli maturi rossi: particolarità che rende la pianta del Corbezzolo straordinariamente ornamentale. Purtroppo il periodo di fioritura così tardivo, se disturbato, in special modo, da venti freddi potrà portare a una scarsa produzione di frutti. I fiori sono molto melliferi e si ricava un miele amarognolo, aromatico ed energetico; sfortunatamente, in caso di freddo precoce, non sempre le api sono all’opera nel periodo di fioritura e di conseguenza questo tipo di miele è piuttosto raro. Molto ricercato è il miele prodotto sulle alture della Sardegna.

UTILIZZO E CONTENUTI SALUTISTICI

L’uso del frutto appena colto, seppure molto dolce, è molto modesto; più frequente, invece, trovarlo trasformato in confetture, sciroppi, succhi, canditi ed anche distillati. Non sono molte, ma rilevanti, le qualità dei frutti del Corbezzolo. E’ la pianta medicinale più sicura ed efficace, il cui utilizzo è ormai consolidato, per il trattamento dell’infezione delle vie urinarie (vedi Uva Ursina), quali cistiti, prostatite e uretriti. Svolge anche un’importante azione astringente. Dato l’elevato contenuto di tannini, il tronco è utilizzato per la concia delle pelli e per l’estrazione di coloranti.

POTATURA E CURE COLTURALI

Pianta dal rapido sviluppo da essere utilizzata per rimboschimenti anti erosivi, le potature sono eseguite più che altro per contenere la crescita e conferire un aspetto estetico gradevole. Un intervento di diradamento servirà sicuramente ad avere meno frutti ma senz’altro migliori. Le innaffiature si rendono necessarie solo al momento dell’impianto, a pianta affrancata solo in caso di estrema siccità. Data la rapida crescita, sia al momento dell’impianto sia a pianta affrancata, è opportuno fornire a fine inverno un adeguato apporto di sostanza organica ben matura che gli consentirà, tra l’altro, di prevenire attacchi di crittogame (funghi) e di batteri. Se ben concimata e con terreno ben drenato, il Corbezzolo difficilmente è attaccato da malattie fungine. Dovesse comunque succedere, un trattamento con un prodotto rameico è sufficiente a debellare la malattia. E’ purtroppo un’essenza molto gradita al fastidioso oziorinco, con particolari condizioni atmosferiche vi possono essere attacchi di afidi, facilmente eliminabili con un insetticida anche biologico; rari, invece, gli attacchi di metacafta e cocciniglia.

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